Novità importanti per chi deve pagare l’IMU: dal prossimo anno purtroppo ci saranno dei cambiamenti per nulla positivi.
Ogni anno si ricomincia a parlare di IMU, scadenze, delibere comunali e nuove regole che spesso passano inosservate fino al momento del pagamento. Il 2026 però rischia di essere un anno diverso dal solito: il Ministero dell’Economia ha rimesso mano alle norme che stabiliscono come i Comuni possono fissare le aliquote. E questo, inevitabilmente, potrebbe portare a qualche sorpresa non gradita per molti proprietari.
Il tema è delicato, soprattutto perché negli ultimi due anni i Comuni hanno già dovuto adattarsi a un sistema più rigido e controllato. Ora arriva una novità che da un lato amplia le possibilità di modulare le aliquote, dall’altro apre la strada a una maggiore differenziazione tra categorie di immobili. E quando si concede più margine di manovra ai Comuni, il rischio è che non tutti reagiscano allo stesso modo.
Per capire davvero cosa succederà, bisogna fare un passo indietro e ricordare come funziona oggi il meccanismo di definizione delle aliquote. Solo dopo diventa chiaro perché il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale potrebbe cambiare lo scenario per tanti proprietari di immobili, seconde case incluse.
Dal 2024 i Comuni hanno la possibilità di decidere aliquote diverse a seconda dell’immobile, ma senza superare alcuni paletti stabiliti a livello nazionale. Le delibere devono seguire procedure precise, essere pubblicate entro date stabilite e rispettare principi di proporzionalità, senza penalizzare categorie di proprietari in modo arbitrario.
Ogni Comune deve compilare un prospetto ufficiale da inviare e pubblicare secondo le scadenze indicate dal Ministero:
Chi non rispetta queste date perde la possibilità di applicare modifiche: vale automaticamente la struttura dell’anno precedente.
La novità principale riguarda l’ampliamento delle categorie di immobili che potranno beneficiare di aliquote ridotte o azzerate, ma anche un’estensione delle situazioni in cui i Comuni potranno differenziare le aliquote senza violare i limiti nazionali.
Più libertà ai Comuni significa più possibilità di alzare o abbassare le aliquote a seconda delle esigenze: bilanci in sofferenza, interventi da finanziare, piani urbanistici da sostenere.
Sarà comunque il singolo Comune a decidere come utilizzare queste possibilità: se ridurre, azzerare, o lasciare tutto com’è. Ma ogni scelta dovrà rientrare nei parametri nazionali e rispettare l’aliquota massima consentita.
Per facilitare l’invio delle delibere, il Mef ha anche attivato una piattaforma dedicata sul Portale del Federalismo Fiscale, dove i Comuni dovranno caricare i prospetti ufficiali.
Le conseguenze non saranno uguali per tutti. Ci saranno proprietari che beneficeranno di aliquote più leggere, soprattutto in caso di immobili inagibili o terreni agricoli. E ce ne saranno altri che potrebbero trovarsi aliquote più alte, se il Comune dovesse decidere di aumentare le percentuali per far quadrare i conti.
Chiamate moleste di telemarketing, nei prossimi giorni arriva un nuovo stop, ma le leggi non…
Dimentica costose cene nei ristoranti giapponesi: per assaporare il piacevole sapore del sushi, prepariamo in…
Inaspettato regalo dall'INPS a dicembre, il mese in cui sembra che i soldi non bastino…
Una specifica malattia può dare adito al manifestarsi di dolori intensi, di che cosa si…
Gli interventi consigliati e più efficaci per eliminare i cattivi odori da ogni ambiente di…
Basta mettere insieme bucce di limone e rosmarino per risolvere un grande problema che tutti…